LA DENTIZIONE DEL CANE E LE SUE PROBLEMATICHE

 

Il cucciolo nasce senza denti. Intorno alla 2°- 3° settimana ha inizio l’eruzione dei denti da latte che si completa intorno ai 55 giorni e permane fino a 100  giorni circa, ma anche oltre i 4 mesi nelle razze di piccola taglia. Abbiamo quindi a questa età la dentatura decidua che è composta da 28 denti: 6 incisivi, 2 canini e 6 premolari sia superiormente che inferiormente. (fig.1)

                

A questo punto inizia l’eruzione dei denti definitivi  (14-15) settimane.  I primi denti definitivi sono i primi premolari,  quasi contemporaneamente ai primi incisivi superiori ed inferiori.  Lo sviluppo di questa seconda dentizione si completa fra i 6-7 mesi a seconda di razza e/o taglia, con l’eruzione di 42 denti. 6 incisivi – 2 canini – 8 premolari – 4 molari superiormente e 6 incisivi – 2 canini – 8 premolari – 6 molari inferiormente. (fig.2)

                  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(fig.1)

 

(fig.2)

Le osservazioni che si possono fare sono quindi che vi è un periodo della vita del cane nella cui bocca coesistono sia denti da latte che denti definitivi, e che non tutti i denti hanno due generazioni, infatti i primi premolari e i molari erompono una sola volta come denti definitivi.

 

Una delle prime e frequenti problematiche a cui ci possiamo trovare di fronte interessa il periodo dell’eruzione dei denti definitivi a cui dovrebbe in contemporanea seguire la perdita dei denti da latte. Non sempre però il meccanismo di erosione delle radici dei denti decidui da parte degli odontoclasti  funziona, con conseguente permanenza di questi, per cui si hanno doppie dentizioni e presenza di denti soprannumerari. Si  ha dunque  la cosiddetta polidonzia falsa, (fig.3) da non confondersi con la polidonzia vera che è la presenza di denti soprannumerari definitivi. (fig.4)

 

 

 

(fig.3) e (fig.4)

 

La persistenza di denti decidui, soprattutto di quella dei canini può portare in seguito a gravi problemi di occlusione, ed è per questo che è consigliabile una visita veterinaria di controllo in questo periodo della vita del cucciolo. Infatti spesso i canini da latte superiori persistenti spingono in avanti i definitivi impedendo il fisiologico alloggiamento dei canini definitivi inferiori fra il 3° incisivo e il canino superiore. (fig.5)

Altre volte è persistenza del canino inferiore a causare lo stesso problema. (fig.6)

Le conseguenze possono essere serie. La crescita verticale in direzione del palato può provocare addirittura necrosi ossea, con conseguente fistola oro-nasale e complicanze rinologiche. Il problema può essere monolaterale o bilaterale. (fig.7a-7b)

(fig.5)

 

(figg.6 - 7a - 7b)

 

(fig.8)

Inoltre la persistenza dei denti da latte favorisce l’accumulo di residui alimentari, con una riduzione delle condizioni igieniche che danno origine a gengiviti e stomatiti. E’ quindi strettamente necessario non appena ci si accorge che i denti da latte non vengono persi fisiologicamente ricorrere alla loro estrazione, che deve avvenire avendo cura che venga estratta l’intera radice.

Altra malocclusione, spesso bilaterale, che riscontriamo frequentemente in alcune razze (Shetland) la cui diagnosi precoce e un intervento ortodontico idoneo consente di risolvere è la deviazione rostrale del canino (fig.8).

 

Così come la polidonzia si può avere il difetto inverso: l’ ipodonzia, cioè la mancanza di uno o più denti. Questo accade soprattutto in razza toy, (yorkshire,bassotti, pinscher, ecc.) o brachicefale.

             

               

Più frequentemente si tratta della mancanza di denti che tendono a ridursi filogeneticamente, cioè i primi premolari e/o gli ultimi molari. Inutile dire che ovviamente questi soggetti devono essere esclusi dalla riproduzione.

Da ricordare è l’assenza del 4° Pm inferiore frequente nell’Irish Wolhound. Già dal 75° giorno si può accertare radiologicamente la presenza o l’assenza dei denti definitivi (fig.9a)  (fig. 9b).

 

(fig.9a)  (fig. 9b)

 

               

Altre volte invece i denti sono presenti ma non erompono. Ci troviamo di fronte a denti ritenuti, nel caso non

vi sia ostacolo apparente alla loro eruzione, o impattati quando invece questa è impedita da un ostacolo, quale

la persistenza della radice di un dente deciduo o uno spazio troppo ristretto. Rimosso l’ostacolo i denti impattati

sono liberi di erompere, e si sviluppano a seconda della tempestività com cui è avvenuto l’intervento,

spesso comunque non raggiungono la stessa lunghezza del dente erotto fisiologicamente.

Nei casi in cui l’eruzione non avvenga si può intervenire mobilizzandoli con tecniche di ortodonzia, 

specie se trattasi di denti importanti. Vi sono casi in cui invece  questi devono essere estratti. (figg. 10-11)

 

(figg. 10 - 11)

 

Riscontriamo inoltre sovente anomalie di occlusione, dobbiamo distinguere quelle scheletriche, dove si ha un allungamento o un accorciamento di mandibola o mascella, da quelle dento-alveolari in cui si ha il mal posizionamento di uno o più denti. Una diagnosi precisa può essere confermata radiologicamente in proiezione latero-laterale: infatti nella normocclusione il punto apicale della mandibola si trova sulla stessa linea del punto apicale della mascella, inoltre le cuspidi degli incisivi inferiori occludono con la superficie palatina degli incisivi superiori (dentatura a forbice), e il canino inferiore è sito fra il terzo incisivo e il canino superiore. Nel prognatismo l’apice della mandibola è sito anteriormente all’apice della mascella, e in alcuni casi (boxer, pechinesi..) è caratteristica di razza.

Nell’enognatismo, sempre grave difetto,  l’apice della mandibola è sito posteriormente  all’apice della mascella.

 

Le cause che portano ad una eccessiva o ad una ritardata crescita di mandibola o mascella non sono del tutto chiare, (sicuramente importante la componente genetica),  mentre quelle quelle che possono influenzare l’occlusione dento-alveolare si possono principalmente ricondurre al ritardo della perdita del dente da latte che ostacola l’eruzione del definitivo,  alla mancanza di spazio (mandibole  o mascelle strette) (fig.12), o a danni alla gemma dentaria dovuti a traumi. Inoltre anche alcuni comportamenti come il giocare con le pietre o l’azzannare le sbarre della gabbia durante il periodo della dentizione possono influenzare negativamente l’occlusione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(fig.12)

 

                       

(fig13)

Durante lo sviluppo della dentizione definitiva fattori nutrizionali, farmaci (le tetracicline non devono essere somministrate durante la gravidanza e nel cucciolo fino al termine della dentizione definitiva),  carenze vitaminiche,  malattie infettive, gastroenteriti possono influenzare il colore e la struttura del dente (es. ipoplasia dello smalto fig.13).

Fra i 6 e i 7 mesi si ha dunque la completa eruzione dei denti definitivi. La loro crescita in lunghezza si è completata, ma in questo periodo della vita il canale pulpare si presenta molto largo e lo strato di dentina molto sottile, anche l’apice della radice è molto aperto e comunicante con l’osso mascellare o mandibolare. A quest’età il dente si presenta dunque molto sottile e fragile, e soggetto a frequenti fratture: si svilupperà in spessore nel corso degli anni successivi (fig13).

                                  

 

 

E’ per questo motivo che in alcune radiografie si possono notare denti con un canale pulpare di diverse dimensioni rispetto agli altri. Questo perché evidentemente in seguito a un trauma il dente in questione pur non spezzando si è “morto” arrestandosi nello sviluppo ad una data età del cane (fig.14-15).

 

(figg. 14 - 15)

 

Si può dunque correlare un evento traumatico a una data età del cane. Di notevole interesse è la possibilità di stabilire

con una certa precisione l’età di un cane adulto secondo il metodo radiologico del collega Korthauer.

Il programma si basa appunto  sul cambiamento del rapporto  fra le dimensioni del canale pulpare e lo spessore dello strato

di dentina, processo che varia anche in base alla taglia del cane. Eseguendo quindi una radiografia del canino superiore con

idonea proiezione è possibile stabilire l’età dell’animale con una buona approssimazione. Questa determinazione ovviamente

sarà più precisa nell’età compresa fra i 6-8 mesi e i 3 anni ma è ancora valida fino ai 5-6 (fig.16).

Questo metodo può essere un buon aiuto anche in casi di tentativi di frode o in controversie medico-legali.

 

(fig. 16)

 

Inutile dire che per stabilire l’età di un cane adulto il consumo dei denti o

l’accumulo di tartaro sono metodi empirici che nulla hanno di scientifico.

 

 

© Dr. Vet. Franco Adinolfi

www.adinolfivet.it

 

 

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